Come mai sono così importanti le competenze trasversali

Vedo tanti dipendenti andare a fare formazione. Mandati dall’azienda o per volontà personale.

Vedo tanti freelance fare formazione e raccontare esperienze di contesti formativi.
Vedo molti pochi imprenditori fare formazione, o raccontarla.
E mi chiedo come mai, quale sia il motivo per cui, chi ne avrebbe più bisogno, a un certo punto, si ferma (o addirittura non ne ha mai fatta).
E non c’è niente da fare.
Gli imprenditori che continuano a formarsi, a fare coaching e sviluppo delle proprie competenze trasversali, emergono.
Non intendo in termini di fatturato perché le due cose non vanno di pari passo, ma in termini di efficacia, chiarezza espositiva, autorevolezza, capacità di scrivere o dire cose in maniera autentica e mai aggressiva.
Perché chi si forma, chi investe su se stesso, lo fa per sé e per i propri dipendenti.
Quando si guida una nave non bisognerebbe mai stancarsi di saper indicare la direzione e di saperlo fare bene.
Poi ci sono anche i percorsi formativi inutili o i coach posseduti da deliri di onnipotenza, ma questa è un’altra storia.
Necessario anche aprire un altro vaso di pandora: spesso anche i freelance o i dipendenti vengono orientati o si orientano verso percorsi formativi tecnici. Benissimo, avanti così.
Ma è necessario formarsi anche su altri aspetti.
Trovo abbastanza incompleto un profilo eccelso tecnicamente, ma incapace di comunicare con gli altri o anche solo  in modo efficace i propri risultati.
Sviluppare le proprie competenze trasversali, significa sapere dove si è e anche dove si vuole andare.
Saper fare e saper essere sono risvolti di una stessa medaglia.